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E Garibaldi unisce zapatisti e neoborbonici

Insurgencia antigaribaldina
NAPOLI - Garibaldi entrava a Napoli, 150 anni fa. Ma sventolando sotto il naso dei meridionali il vessillo della Lega Nord. Un corto circuito storico messo in moto dai centri sociali napoletani. Che stanotte hanno bardato la statua dell'eroe dei due mondi nella grande piazza che la città gli ha tributato con una bandiera della Padania. Effetto scenico straniante ma di sicuro impatto che porta la firma degli attivisti del laboratorio Insurgencia. È la contro-manifestazione del 7 settembre, l'anniversario dell'ingresso del Generale a Napoli. Gli antagonisti - oltre a decorare il Garibaldi «padano» - hanno anche cambiato nome a molte vie e piazze napoletane, ricoprendo le epigrafi con poster recanti il nome di briganti o delle battaglie in cui perirono molti meridionali sotto i moschetti dell'esercito italiano. Toponomastica anti-Savoia.
Un attacco situazionista, si sarebbe detto nel '77, che Antonio Musella di Insurgencia spiega così: «Si tratta di una “sostituzione” dal basso che rivendica la specificità del popolo napoletano e meridionale in una data tutt’altro che casuale. Oggi 7 settembre, si festeggia l’ingresso di Giuseppe Garibaldi ed i suoi mille nella città di Napoli. Da lì a poco con il vergognoso patto di Teano con i piemontesi di Cavour, il Meridione veniva condannato a 150 anni di subalternità economia e sociale». Perciò i nomi di Garibaldi, Umberto I, Vittorio Emanuele, per un giorno «hanno lasciato il posto ai nomi di veri eroi meridionali» ha continuato Musella. Ecco allora che piazza Garibaldi diventa piazza Michela De Cesare capo brigantessa uccisa dalle truppe dei Savoia nel 1868. E ancora «Peppino Impastato, Pio La Torre, i martiri di Pontelandolfo».
L’iniziativa di questa notte, avvertono gli esponenti del centro sociale dei Colli Aminei, «è solo l’apertura di una campagna che attraverserà tutto il Sud e che vede il protagonismo di tante realtà di lotta, comitati di base, realtà dell’associazionismo disponibili ad assumere l’anno di celebrazioni per l’Unità d’Italia come un percorso di denuncia». Toh, intanto in mattinata è spuntata la bandiera di Pontida anche sotto il braccio, anzi l'ascella di Vittorio Emanuele in piazza Plebiscito. (fonte: Corriere del Mezzogiorno

Lettera neoborbonica
Per i neoborbonici gli anni iniziano a settembre e per la precisione il 7 settembre (il 7 settembre del 1993 nacque il Movimento Neoborbonico al Borgo Marinaro -antica Megaride- con Riccardo Pazzaglia) e quest’anno più che mai sarà un anno importantissimo di fronte ai nemici della verità storica impegnati nelle loro celebrazioni per i 150 anni dell’Italia “unita”.
Dopo un’estate già ricchissima di iniziative (convegni a Giffoni, Monticelli, Gioiosa, Fondi, Montesarchio, Casalduni, Belvedere, spesso insieme a Pino Aprile, autore del best-seller Terroni; interventi contro le iniziative anti-meridionali di Istat e Invalsi), sono previste altre numerosissime attività e abbiamo bisogno del vostro sostegno e della vostra presenza!
Vi ricordiamo che, di fronte ad un Sud sempre più dimenticato e umiliato, il “Parlamento delle Due Sicilie-Parlamento del Sud” continua le sue attività ed è attivo il sito www.parlamentoduesicilie.it (aspettiamo suggerimenti, proposte e progetti).
ACCOGLIAMO GARIBALDI come si deve
Martedì 7 settembre a Napoli (ore 16.30 Maschio Angioino)
Per la verità storica, per il nostro orgoglio e la nostra dignità da ritrovare, appuntamento a Napoli il 7 settembre alle ore 16.30 presso l’entrata del Maschio Angioino per contro-celebrare, pacificamente, democraticamente e con le nostre bandiere, i 150 anni esatti dell’arrivo di Garibaldi a Napoli (in occasione dell’ennesimo convegno dedicato all’”eroe” con la partecipazione, tra gli altri, del prof. Giuseppe Galasso...).
Vista l’importanza della data, si richiede la partecipazione di tutti coloro che ancora amano la nostra antica Patria e vogliono accompagnarci in questa fondamentale “battaglia”che porteremo avanti per tutto il 2010/2011 durante le famose celebrazioni per i famosi 150 anni…
Gennaro De Crescenzo

1 commento:

  1. Complimenti Ugo, per l'ottima lettura della notizia, comporsa sulla stampa cittadina, Corriere del Mezzogiorno,Repubblica e il Mattino, nessuno tranne te ovviamente, nota questo filo che lega cultura politiche diverse, quella degli zapatisti, alla maniera napoletana, e i neo borbonici, almeno per quanto riguarda la questione Garibaldi, che la storiografia ufficiale, quella scritta dai vincitori, definisce con l'appellativo di eroe dei due mondi..Ottima l'iniziativa dei centri sociali di modificare la toponomastica cittadina creando via intitolata a Michela De Cesare, Peppino Impostato, Pio la Torre, alle quali avrai aggiunto anche strade dedicate a Gaetano Bresci e al capitano Aurelio Padovani.Il sette settembre sancisce l'ingresso di Garibaldi in città e il dominio incontrastato dei settentrionali sui meridionali, con l'eccezione del periodo storico che va sotto il nome di ventennio.
    I neo borbonici, invece,volevano partecipare,all'unico convegno sull'unità di Italia, tenuto al maschio angionio dove era presente anche il sindaco Rosa Russo Iervolino, per sostenere le tesi della mala unità di Italia ma a loro è stato vietato l'ingresso in sala. Nel grigiore politico della terza città di Italia qualcosa si muove..
    speriamo been

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