Header Ads


A proposito di Giovane Europa - 2a edizione rivista e corretta

Nei giorni scorsi, a proposito del putiferio scatenato dall'imminente concerto bolzanino degli Zetazeroalfa, richiamavo i nodi politici della questione tirolese come profondo elemento di frattura tra le diverse tribù etniche della fascisteria, ripromettendomi di tornarci sopra. La scheda da me prodotta qualche anno fa (per l'archivio web di Sandro Provvisionato ) sulla Giovane Europa, il movimento transnazionale che sul tema subisce una scissione dei gruppi di lingua tedesca, sta lì a testimoniare della centralità del tema. A partire dalla testimonianza di Franco Cardini, che in quel gruppo eretico militò per qualche anno.


"Nel MSI non mi ci ritrovavo neanche ideologicamente. Io non ero, e non sono nazionalista. L'Alto Adige lo chiamo con il suo vero nome, Sud Tirolo, e lo ridarei volentieri all'Austria… L'idea della patria italiana mi lascia del tutto indifferente. Piuttosto mi affascinava già allora l'idea dell'Europa. E quindi lasciai anche il MSI e insieme ad altri eretici rimanemmo estranei sia al sinistrismo di moda sia all'occidentalismo. Ci piacevano il nasserismo, il peronismo, il guevarismo che vedevamo come la ribellione di popoli da secoli oppressi. La nostra era una lettura 'nazionalsocialista e spiritualista' del castrismo. La nostra era una visione di destra ma antioccidentale: vedevamo i rischi dello sviluppo del capitalismo e del progresso tecnologico".
Così Franco Cardini, storico medievalista, racconta la sua adesione a Giovane Europa, il primo movimento nazionalrivoluzionario programmaticamente internazionale.
Fondato nel 1963 da un giornalista belga ex Waffen SS, Jean Thiriart, Giovane Europa è il prodotto dell'innesto delle dottrine geopolitiche nella correnta nazionalbolscevica.
Il mito propulsore del movimento è l'Impero Europeo, da Lisbona a Vladovostock, equidistante da americanismo e sovietismo. Tra i quadri italiani spiccano i nomi di Claudio Mutti, esperto di letteratura ugrofinnico, cultore e grande divulgatore dei fascismi dell'Est (vale a dire Codreanu…) e di Claudio Orsi, nipote di Italo Balbo.
Tra i militanti di Nazione europea, il gruppo che confluirà in Giovane Europa, c'è anche Enzo Biffi Gentile, più noto come protagonista negli anni '80 di un scandalo a Torino per tangenti al PSI.
La sezione italiana spinge con forza sul tasto dello sfondamento a sinistra. Dopo l'incidente dell'Ussuri (scontri armati al confine tra Urss e Cina) e l'incontro nel 1966 a Bucarest tra Ciu En Lai e Thiriart, si infittiscono i rapporti con alcune frazioni marxiste leniniste, e probabilmente in questo contesto di comune militanza antisovietica nasce la leggenda metropolitana, accreditata in un volumetto delle Edizioni Barbarossa, presumibilmente scritto da Marco Battarra, di una militanza giovanile "europeista" di Renato Curcio [l'editor della Seb nei commenti precisa che Battarra non è l'autore e che la militanza europeista di Curcio ha fonti autorevoli, ndb].
L'organizzazione si scioglie nel 1969 dopo il fallimento dei tentativi di Thiriart di animare un santuario per l'addestramento alla guerriglia in uno dei paesi arabi a direzione nazionalista: per l'ex combattente il partito deve essere necessariamente un partito armato (e uno dei primi volontari europei caduti nei ranghi della Resistenza palestinese è un militante di Jeune Europe).
La sezione italiana sopravvive sei mesi e i suoi quadri finiscono per confluire in Lotta di Popolo.
Le idee forza di Thiriart rispunteranno ciclicamente, animando frazioni nazionalcomuniste o tentativi più o meno credibili di migrazioni a sinistra, fino all'attuale Partito comunitarista europeo.

PS: Tra l'altro c' almeno una bufala: Thiriart non era un giornalista o comunque non era quella la sua identità sociale. Chissà da dove l'ho presa la notizia, allora ...
PS2: Uno dei primi post di Fascinazione è una nota di Griner  che per recensire il primo romanzo di Francesca Melandri offre uno spaccato storico di quel che succede intorno al Brennero negli anni 60

11 commenti:

  1. Ugo, per correttezza e completezza d'informazione: il libretto SEB cui fai riferimento non è stato scritto da Battarra.
    Quanto a Renato Curcio, la sua contiguità con, se non addirittura militanza in, "Jeune Europe" non è una leggenda metropolitana ma si fonda su testimonianze attendibili.
    Grazie e buon lavoro ;-)

    Alessandra

    RispondiElimina
  2. La questione Curcio viene citata anche su testi stranieri (http://books.google.it/books?id=b8k4rEPvq_8C&pg=PA70&dq=%22renato+curcio%22+%2B+%22jeune+europe%22&hl=it&ei=qhJ1TP6xINmVOLuZucoG&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CDMQ6AEwAg#v=onepage&q=%22renato%20curcio%22%20%2B%20%22jeune%20europe%22&f=false) e apparentemente nel numero 4 della rivista "Giovane Nazione", che comunque non posso verificare.
    Sarebbe interessante saperne di piu', magari chiedendo direttamente a lui.

    RispondiElimina
  3. Posso ricordare il concetto di Europa Nazione che affascinò molte generazioni di militanti del FdG (io ero uno di loro e quel concetto lo amo ancora)? Cantavamo e scrivevamo "Americani a casa, cosacchi nella steppa, Europa Nazione Nazione sarà!". L'occidente inteso come propaggine USA è quanto ci sia di più distante dalla civiltà millenaria europea, che discende anche dalla tradizione di Roma antica e imperiale. Il tema di Roma imperiale peraltro fu uno dei temi preferiti di Berto Ricci, uno dei principali esponenti del fascismo di sinistra, che fece proseliti nella RSI e nella corrente di sinistra del MSI. Si ricordi ad esempio Ernesto Massi, leader di quella corrente con la sua Nazione Sociale, a mio avviso parente stretta dell'Europa Nazione. L'Europa Nazione fu uno dei principali cavalli di battaglia dei giovani di destra nei primi moti del '68, quando, prima della sciagurata sortita di Almirante e i suoi a liberare la Sapienza occupata, la contestazione al sistema la facevano insieme ai loro coetanei di sinistra. Questo è documentato anche dalla famosa foto degli scontri con la polizia a Valle Giulia, foto nella quale nelle prime file si vedono esponenti delle organizzazioni giovanili di destra.

    RispondiElimina
  4. L'incontro a Bucarest tra Ciu En Lai e Thiriart chi lo rese possibile?

    RispondiElimina
  5. Alessandra, allora sono almeno due le bufale. Ma io in genere copio, non invento di sana pianta. Da qualche parte, in qualche bibliografia o citazione il libretto sarà uscito come "a cura di" ... Ma sugli autori di Seb tu sei fonte autorevole.
    Attila, credo che sia quella la fonte: e cioè il giro dei partigiani europei ex thiriartiani che poi hanno dato vita all'esperienza di Sinergie europee ...
    Giovanni, tu sei libero di scrivere quello che vuoi ...
    Catrafuse, non certo Renato Curcio. Credo di ricordare, poi Alessandra mi correggerà ancora, che lo snodo era l'ambasciata cinese di Berna (erano pochi negli anni 60 gli stati europei che riconoscevano la Repubblica popolare) che manteneva rapporti anche con fasci di varia appartenenza in applicazione della dottrina maoista (e non schmittiana) del nemico principale.

    RispondiElimina
  6. Ugo, tu hai ragione: perché ricordo anch'io di aver letto in qualche saggio che Battarra era indicato come autore del testo in questione. Errori analoghi sono stati ripetuti più volte in relazione alla SEB, ahinoi.
    Ciao

    RispondiElimina
  7. La fonte per quel che riguarda la contiguità (se non la brevissima appartenenza) a Giovane Europa di Curcio è Claudio Mutti. Che da qualche parte riporta anche un articolo da Curcio firmato o a lui attribuito.... se la memoria non mi inganna.
    Interpellato al proposito da Galmozzi me presente al salone del libro di Torino circa 12 anni fa, Curcio ha definito la notizia "leggenda metropolitana". Devo dire che di smentite di questo tipo per opportunità di vario tipo ne ho registrate tante. Non sempre sono veritiere.

    RispondiElimina
  8. Ugo, mio malgrado, nel cuore io sono rimasto un ragazzo idealista e romantico. Scrivo spesso di ricordi, emozioni e passioni: questo magari talvolta mi porta un pochino fuori tema. La colpa però è anche del tuo blog, che seppure da pochi mesi mi "prende" molto per i temi trattati. Una domandina semplice allo studioso: cosa c'è di vero circa il primato dell'uso della croce celtica da parte della Giovane Europa? E' vero che furono i suoi militanti ad usarla come simbolo per la prima volta o è una leggenda metropolitana?

    RispondiElimina
  9. Ugo, la tua precisazione mi intriga molto, credo che mi metterò alla caccia di qualche fonte romena per capirne qualcosa di più.

    RispondiElimina
  10. In un testo reperibile in rete sulla storia della Jeune Europe, che ha molti materiali simili o affini a quelli della brochure di cui discutiamo (http://pcn.rete.italiana.free.fr/storia.htm) emerge la versione thiriartiana sull'evento:
    "Ma il risultato più spettacolare di questi contatti al più alto livello, sarà l'incontro tra Jean Thiriart e Chou Enlai, organizzato dai servizi di Ceaucescu in occasione di una visita del primo ministro cinese a Bucarest,nell'estate 1966".
    Scavando spero di recuperare il testo su cui invece si fonda il mio riferimento al ruolo di hub dell'ambasciata di Berna...

    RispondiElimina
  11. Addio Sig. Oggero e che il fuoco, purificatore dell’anima, si capace di liberarla dal corpo e di renderla immune da ogni corruzione.

    L.E.

    RispondiElimina

Powered by Blogger.