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Dossier rossobruni, il cerchio si allarga

Il dossier rossobruni continua a far danni. Questa volta però ad essere contestato non è l'autore, Valerio Evangelisti, ma chi lo ha rilanciato. E l'obiezione è più sottile della semplice confutazione dell'errore.

Caro Tassinari, sono Stefano Moracchi, il pericoloso rossobruno finito nella lista di proscrizione di Evangelisti. Radio Città Aperta e Contropiano si sono affrettati a pubblicarne l'articolo. Eppure non disdegnavano di intervistarmi e promuovere il mio libro. Come puoi ascoltare [Moracchi allega all'email un mp3 di 24 mega con l'intera registrazione, ndb], Franco Ottaviano (quello delle case della cultura della sinistra) non mi sembra così ostile nei miei confronti. .
Moracchi, collaboratore di "Comunismo e comunità" è un filosofo che sta lavorando alla costruzione di un autonomo sistema di pensiero, l'attuazionismo, a cui ha dedicato appunto il volume, ispirato dalle "Riflessioni sulla violenza" di Sorel, per cui è stato intervistato e un blog. Ottaviano, ex parlamentare del Pci, non è uno sprovveduto, anzi ha scritto testi specifici sulla sinistra extraparlamentare e quindi ritengo che abbia avuto tutti gli strumenti per valutare se un testo ispirato a un autore "sulfureo" come Sorel rispondesse ai canoni dell'ortodossia antifascista o non fosse piuttosto un'operazione mistificatoria.
Del resto del rigore dottrinario di Radio Città aperta e di Contropiano nessuno può dubitare. Certo, sono lontani i tempi di quando si interrompeva la programmazione (la testata era ancora quella vecchia di Radio proletaria) per trasmettere musica sinfonica in segno di lutto per la morte del leader del Pcus Cernienko ma il movimento, a cui sono collegati la radio e il giornale, la Rete dei comunistiallargatosi a dimensione nazionale unendo il forte gruppo romano dell'Organizzazione proletaria a circoli di altre realtà territoriali, è una solida struttura organizzata della sinistra antagonista, con un buon radicamento in alcuni settori del sindacalismo di base. E quindi devo sottopormi a un dubbio: evidentemente il dossier di Evangelisti non è solo funzionale alla battaglia interna di Rifondazione, come sostenuto da Gennaro Scala, ma serve anche a regolare i conti nell'area della sinistra antagonista, che in altre occasioni non ha avuto nulla da obiettare alla partecipazione dei comunisti comunitaristi a manifestazioni di solidarietà internazionalista

11 commenti:

  1. Questa polemica sui "rossobruni" sta assumendo toni paradossali, ma apprezzo la generalizzata levata di scudi contro il pensiero livellante e mortificante di Evangelisti.
    Piuttosto, a margine: il sito di Comunismo e Comunità è a dir poco tentacolare, se uno volesse approcciare il discorso quali saggi ivi contenuti sono da considerarsi assolutamente fondamentali e irrinunciabili? Qual è il fine ultimo di C&C, una (pur importante, per loro) ridefinizione teorica del comunismo nel XXI secolo oppure il superamento effettivo degli steccati, nella ricerca di un vero dialogo fondante con la "controparte" (chi scrive è, chiedo venia, fascista) al di là delle fisime rossobrune di un Evangelisti ultimamente troppo immedesimato, si licet, nel suo Eymerich?
    Sapete, ho sempre amato l'immagine donataci da Von Salomon nel suo "I Proscritti", allorquando le avanguardie si prendevano amabilmente a cazzotti in strada, per poi finire in taverna a discutere davanti a una birra (e magari riprendersi a cazzotti, ma almeno si faceva a ragion veduta, non per mero dogmatismo ideologico). Chissà che non si possano gettare un po' di semi in questi tempi bui, con buona pace dei rossobrunofobi.
    Saluti.

    Francesco

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  2. Il problema dei comunitaristi è che la personalità politica di maggiore spicco è approdato all'estrema sinistra dopo una lunga e pubblica militanza nella frazione più movimentista e rivoluzionaria della destra radicale. Militanza che l'ha visto finire in galera perché alla fine degli anni Settanta animava un gruppuscolo che, portando alle estreme conseguenze le posizioni di Freda, si batteva per il fronte unito antisistema.
    Vent'anni dopo ha usato il Fronte nazionale di Tilgher come rampa di rilancio del suo antico progetto. Insieme a Terracciano, un intellettuale molto radicale rimasto fedele al Freda della "Disintegrazione del sistema" contro il suo ritorno ai principi sulla "questione razziale", ha animato una frazione di sinistra ben presto fuoriuscita dal gruppo. Il gruppo, che si era aggregato intorno alla rivista "Rosso è nero" si è diviso lungo le linee guida dei due leader: Neri ha dato vita a un movimento comunitarista che è ben presto approdata su posizioni di comunismo nazionalitario, Terracciano è rimasto (per i pochi anni di vita che ha avuto ancora) il referente di una comunità intellettuale impegnata sul fronte geopolitico e schierata sulla dottrina delle tre liberazioni.
    A far compiere il salto di qualità a Neri è l'incontro, nell'orbita del Campo antimperialista in cui si erano incrociati, è stato l'incontro con Costanzo Preve, un pallosissimo professore di filosofia, di spaventosa cultura. Impeccabile esegeta di Marx, impegnato da anni in una devastante opera di destrutturazione epistemologica di tutte le incrostazioni marxiste e postmarxiste prodotte da 150 anni di movimento operaio, fuori e contro l'opera viva e il cantiere marxiano. Con un gusto particolare nel mazzolare la "sinistra del capitale", le diverse frazioni comuniste e postcomuniste che animano da più di un decennio il sempre più asfittico mercato politico di nicchia della sinistra radicale
    Di Preve si possono dire molte cose ma è innegabile la sua profondità e il rigore. E che la sua ricerca non sia interna sul dibattito della sinistra comunista.
    Gli esiti del suo percorso ovviamente sono di radicale rottura con gli orticelli esistenti ma non esiste il minimo dubbio che Preve possa essere in qualche modo approdato a destra. Da questo incontro è nata la sintesi politica e organizzativa di "Comunismo e comunità", in cui sono pochissimi i militanti provenienti dai ranghi della sinistra fascista.
    E quindi la questione è molto semplice: è lecito a un dirigente giovanile della destra radicale approdare, al termine di un percorso pubblico e aperto, a posizioni di estrema sinistra che trovano il conforto teorico di un intellettuale rigorosamente marxiano?
    E' pensabile che trent'anni dopo Piazza Fontana ci sia qualcuno che creda che un ex detenuto politico, arrestato nell'inchiesta per la strage di Bologna (e prosciolto in istruttoria) sia usato come infiltrato per un oscuro e incomprensibile disegno di provocazione?
    Un filosofo marxiano ha diritto di portare a conseguenza, fin dove lo conducono il suo rigore e il suo talento di ricercatore,le conclusioni della sua ricerca critica?

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  3. Ovviamente per me la ricerca di Preve è interna al dibattito della sinistra comunista.

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  4. Le mie risposte, del tutto personali e striminzite, alle tue domande sono, nell'ordine: sì - no - sì.
    Ciò detto. Ho deciso di cominciare dal breve "Comunismo comunità classe" di Neri per poi approdare ad un saggio di Preve reperito sul sito dei comunitaristi: credo inizierò a farmi una cultura (e però, quanto riduzionismo ogniqualvolta di discetta di Evola e Guénon...). Saluti.

    Francesco

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  5. Secondo me la stessa dinamica che si verifica in Rifondazione vi è nella rete dei comunisti, basta guardare sul loro sito ... vi è il link sia alla festa dell'Ernesto che a quella di Essere comunisti, che sono due correnti ormai nimicissime

    Gennaro

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  6. E come al solito il nemico a sinistra è sempre il più prossimo

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  7. e' cmq interessante a questo punto notare
    come i NEMICI dell'Inquisitore siano quelle formazioni (pare piu' a sinistra che a destra)
    che non si adeguino al solito conformismo dx sx

    A me sembra un attacco fintamente diretto ai Destri (che destri non sono) intrufolati a sinistra, ma in verita' totalmente diretto verso la Sinistra non uniformata al bipolarismo.

    Tutte le testate citate da Arianna ad Aurora per passare a quella che commentavate non sono fasciste e quindi mi pare consequenziale questa considerazione.

    Io che comunista non sono leggo sempre con interesse Preve.
    Su Campo AI ho meno fiducia perche' non credo che sarebbero pronti a superare questa divisione, seppure i loro lavori sono interessanti

    saluti

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  8. Cursus, un post collegato a questo è dedicato a un contributo di Conflitti e strategie (il blog che ruota intorno alla leadership intellettuale di La Grassa, un professore che per riprendere Marx getta nel cestino tutti i pezzotti marxisti) che riconduce l'intero articolo di Evangelisti a un regolamento interno a due fazioni di Rifondazione comunista...

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  9. Per contribuire al dibattito, con calma dirò la mia.

    http://www.comunismoecomunita.org/?p=1441

    http://www.comunismoecomunita.org/?p=1444

    Maurizio Neri

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  10. Giustamente promuovi il vostro blog, ma l'intervento di Moracchi a cui riconduce il secondo tuo link, Maurizio, è già stato da me linkato nell'intervento principale di questo thread, quando parlo, appunto del blog del giovane filosofo comunitario-attuazionista.
    Comunque in questi casi repetita juvant.

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  11. pecorume..niente altro che pecore...
    oggi anche i pastori(politici) sono come pecore, perché i veri proprietari dei pascoli(le super elite)HANNO DECISO CHE I LORO PASCOLI(capitalismo)si possono sfruttare meglio...

    pecore..niente altro che pecore destinate al macello

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