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I gay tra orgoglio e pregiudizio

La deputata del Pd, Paola Concia, esponente della comunità GLBT, è stata contestata a colpi di fischi da alcuni partecipanti al Gay pride napoletana: i paladini dei diritti della persona non le perdonano la scelta di aver accettato il confronto con  Casa Pound. Peccato che l'occasione per l'insolito rendez vous fosse stata la decisione dei "fascisti del terzo millennio" di aderire alla manifestazione contro l'intolleranza, convocata dopo un'ondata di aggressioni omofobe nella capitale. L'adesione fu allora respinta, e fu lo stesso sindaco di Roma Alemanno, a spingere perché i casapoundisti facessero un passo indietro.
Un'idiozia allora: invece di enfatizzare una crepa nel muro, buttarci sopra il cemento  a presa rapida.
Comunque Paola Concia, un passato di attivista del Pci e un tardivo coming out alle spalle, non si fece intimidire allora, andò a via Napoleone III, 8 e se ne ritornò carica di meraviglia: non immaginava certo, commentò poi, che i fascisti avessero posizioni più avanzate del Pd sulla questione dei diritti dei gay. 
Un controsenso oggi. Peccato.

PS: In rete è disponibile un breve video sulla contestazione, con un breve testo del suo autore, Maurizio Cecconi

2 commenti:

  1. Nella mia pagina di Facebook c'è un commento che spiega perfettamente l'idiozia dei contestatori. E' di Carlo, un giovane militante di Casa Pound, non so bene se barese o materano (l'ho conosciuto in occasione del dibattito sul Che con Adinolfi nella città dei sassi):

    L'omofobia è una grande cazzata! Che i gay ci vogliano tacciare di omofobia mi importa poco: non li odierò assolutamente per questo, anzi odierò sempre più chi li picchia, denigra o altro.
    Sono iscritto a Casapound e condivido appieno la linea di pensiero della stessa sulle unioni gay e sulla libertà di tali individui "diversi" (non inteso in maniera offensiva) da me solo per la loro identità sessuale.
    Ieri sera ero in un locale della mia città molto noto per ospitare parecchia gente così detta di sinistra e c'erano due ragazzi gay che si scambiavano effusioni in maniera plateale (non che ciò mi infastidisca): i commenti un po' "pungenti" veivano anche dai "compagni" o presunti tali. Dal canto mio non ho avuto problemi a passare lì la mia serata aspettando, tra l'altro, di poter prendere a calci nel culo nel vero senso della parola il primo che si fosse avvicinato ai due ragazzi in questione per infastidirli o insultarli.
    Essere gay è un diritto quanto lo è essere etero. Ribadisco che a mio avviso, chi odia i gay, ha solo paura ad ammettere la propria omosessualità.

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  2. LA TIRANNIA DELLE MINORANZE, I GAY E LA FAMIGLIA "OMOGENITORIALE". Tutti scontenti, tranne loro

    http://ablocutio.blogspot.com/2014/11/i-froci-non-sono-gli-omosessuali-i.html

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