Header Ads


Tre processi per il golpe dei Cittadini del Reich accusati di tradimento


di Tonia Mastrobuoni

BERLINO – Non chiamateli matti, chiamateli traditori, titola la Sueddeutsche Zeitung: lunedì è cominciato il maxi processo alla cellula terroristica di estrema destra capitanata dal “principe nero” Enrico XIII che pianificava un colpo di Stato contro la Germania. I 26 imputati saranno giudicati in tre tribunali diversi: Stoccarda, Francoforte, Monaco, a seconda del ruolo che hanno avuto in questa vicenda inquietante che ha scosso la Germania due anni fa, quando l’“Unione patriottica" fu scoperta. E’ il più importante processo mai celebrato in Germania contro una banda eversiva che minacciava di sovvertire la democrazia.

I tre tronconi del processo in tre città diverse serviranno a giudicare il braccio militare, i vertici politici, i fiancheggiatori della banda del principe Reuss, l’aristocratico immobiliarista che programmava un putsch con una cellula di “Reichsbuerger”, di estremisti che non riconoscono la Repubblica federale. Molti provengono da ambienti militari ma la banda terroristica poteva anche contare sul sostegno di una ex giudice e parlamentare dell’Afd, Birgit Malsack-Winkemann. E aveva già cominciato a istituire 280 compagnie militari di “difensori della patria” che li avrebbero dovuti sostenere nel colpo di Stato.

Il maxi processo al braccio armato dell’"Unione patriottica” è iniziato lunedì a Stoccarda, in un aula bunker illuminata a giorno, costruita proprio accanto a quella, famosa, dove negli anni Settanta finirono alla sbarra i vertici del terrorismo rosso, i capi della Raf che poi fecero una fine misteriosa nel carcere di Stammheim: un pugno di suicidi mai del tutto chiariti.

I nove uomini di mezza età - hanno tra i 42 e il 60 anni - contro i quali si è aperto nel capoluogo del Baden-Wuerttemberg un processo per alto tradimento e terrorismo sono stati la testa militare di una banda che ha pianificato per mesi un assalto al Bundestag e un golpe sperando di ricevere il sostegno di un’“alleanza” inesistente, di oscure forze internazionali, russe e americane. Gli “ufficiali” del gruppo, tra cui figurano ex membri delle forze speciali KSK e militari, avevano anche stilato una lista di avversari da eliminare. Molti avevano sottoscritto un vero e proprio documento di adesione alla cellula dei “Reichsbuerger”. Una prova inoppugnabile, per gli inquirenti, della loro partecipazione al tentato putsch.

“Gli imputati erano uniti da una profonda avversione verso l’ordine democratico e liberale della Repubblica federale”, ha esordito a Stoccarda il pubblico ministero, aggiungendo che “erano convinti di poter rovesciare lo Stato con la violenza delle armi”. I membri della cellula sostenevano tesi deliranti, erano convinti ad esempio che la Germania fosse governata da “una setta complottista di pedofili”

Durante le perquisizioni che hanno portato agli arresti dei terroristi, nel 2022, la polizia ha trovato 500mila euro, più di 300 armi e 148mila munizioni e sistemi di comunicazione autonomi, server e telefoni. Gli inquirenti pensano che la pianificazione del putsch fosse in una fase avanzata. E che i terroristi neri facessero sul serio lo dimostra ad esempio l’arresto di uno dei principali imputati, ex membro delle forze speciali, che ha aperto il fuoco contro i poliziotti che volevano arrestarlo, ferendo un agente. L’uomo dovrà difendersi, oltre che dall’accusa di terrorismo e alto tradimento, da quella di tentato omicidio.

Il processo a Francoforte contro Enrico XIII e i vertici politici è previsto per il 21 maggio, mentre a Monaco finiranno alla sbarra il 18 giugno i fiancheggiatori della cellula. Per le sentenze bisognerà aspettare mesi, forse anni, pronosticano gli esperti.

FONTE : La Repubblica

Nessun commento:

Powered by Blogger.