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La rivolta dei trattori: scende in campo la destra complottista



Le ultime cinque manifestazioni con le ruote giganti sull’asfalto, e non più sui campi, ieri hanno fatto registrare, nell’ordine: una bandiera dell’Europa bruciata in Piazza Castello, a Torino, dall’agit prop novaxista Marco Liccione, quindi un presidio alla periferia di Alessandria, un nugolo di trattori di nuovo sul piazzale all’esterno del casello autostradale di Orte, carri e rimorchi nel centro di Avellino, un corteo sulla Statale 106 nel Metapontino, Basilicata. “Siamo allo stremo”, si leggeva su un cartello issato, “questa politica non tutela il lavoro e la filiera agricola nazionale”. (...)

Oltre alle associazioni di difesa naturale delle 400.000 imprese agricole, nelle piazze italiane è sceso un mondo reazionario e anti-istituzioni che da una parte spinge e dall’altra cavalca la nuova protesta. Direttamente dalla Jaguar con cui si presentava ai comizi sfuggendo l’Agenzia delle entrate, di nuovo in scena si mostra Danilo Calvani, produttore dell’Agro Pontino, leader populista dei Forconi che per tre giorni, a ridosso del Natale 2013, mise in seria crisi il Governo Letta. Ora Calvani guida gli Agricoltori traditi (Cra) e dice: «Tasse, accordi internazionali con Paesi che permettono di portare qui merci a pezzi stracciati. Ci stanno uccidendo e non abbiamo più rappresentanze sindacali. Rischiamo una gravissima crisi alimentare, a meno che non inizieremo a mangiare cavallette, vermi e carne sintetica». (...)

Il ministero dell’Interno ha avvertito della possibile degenerazione di questa protesta, l’ennesima, nata in un habitat complottista-no vax-no pass, quello sui cui ha innestato la vittoria elettorale Fratelli d’Italia. Il movimento dei trattori appare un gancio imperdibile per l’estrema destra anti-sistema. In Europa, va ricordato, ci sono già stati feriti e due vittime.

Ecco, Forza Nuova è pronta a mettere il suo veleno sul rancore contadino. I canali Telegram frequentati — “Io non mi vaccino”, “Noi non paghiamo le bollette” — hanno iniziato a rilanciare materiali legati alle manifestazioni degli agricoltori. E l’influencer neofascista Pamela Testa, condannata a 8 anni e 2 mesi per l’assalto della Cgil, scrive: «Berlino due gennaio è stato solo l’antipasto: ora inizierà la vera protesta».

FONTE: la Repubblica.it






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