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Scandalo al comune di Cologno M. per la mascherina griffata "Boia chi molla"

Il sindaco di Cologno Monzese Angelo Rocchi e la sua vice Gianfranca Tesauro si sono fatti selfie con una giornalista francese, Jacqueline Allemantche utilizza una mascherina con lo slogan "Boia chi molla", mascherina che la vicesindaca indossa regolarmente. "Boio chi molla" è uno slogan coniato dall'immaginifico Gabriele D'Annunzio per i suoi legionari di Fiume, così come il grido "Eia eia, Alalà", fu ideato nel 1917 per sostituire l'americaneggiante "Hip, hip, urrà" con un'invocazione a una divinità greca della battaglia. Eppure da quando è stato adottato, 50 anni fa, dai rivoltosi di Reggio Calabria quello slogan ha le stigmate del fascismo. 
Perciò, quando alcuni autoscatti realizzati negli uffici  comunali hanno iniziato a circolare, con tanto di gonfalone comunale sullo sfondo, il Pd ha annunciato una mozione di sfiducia in consiglio. Per il segretario del Pd Milano Metropolitana Silvia Roggiani: "è una vergogna oltraggiare in questo modo indegno le istituzioni. Comportamenti del genere sono assolutamente inqualificabili e gettano un'ombra inquietante sulla vicinanza di certi amministratori a idee e principi che sono contrari ai valori della nostra Costituzione, democratica e antifascista. E non ci vengano a parlare di goliardia: rievocare il fascismo non e' mai uno scherzo". 

Gianfranca Tesauro ha replicato che il motto è semplicemente "un'esortazione per la ripresa, non diverso dai 'Non mollare' o 'Ce la faremo' che si vedono così spesso in questi giorni".  

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