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L'Afd licenzia lo storico portavoce. Continua la caccia agli estremisti

Alternativa per la Germania (AfD), il partito identitario che raccoglie consensi anche negli ambienti estremisti, ha licenziato il proprio portavoce, Christian Lueth, che ricopriva l'incarico dal 2013. Lo ha reso noto da Tino Chrupalla, copresidente di AfD con Joerg Meuthen. Secondo il quotidiano “Handelsblatt”, Lueth era considerato uno stretto collaboratore di Alexander Gauland, il presidente onorario di AfD e capogruppo al Bundestag con Alice Weidel. 
La dirigenza di AfD avrebbe deciso di licenziare Lueth dopo aver appreso che si era definito “fascista” e aveva vantato un'ascendenza “ariana”, poiché suo nonno Wolfgang Lueth (1913-1945) aveva combattuto come comandante di di unità di sommergibili tedeschi U-boot durante la seconda guerra mondiale. Tuttavia, per questioni di diritto del lavoro, Chrupalla non ha voluto comunicare le motivazioni alla base del licenziamento 
Secondo “Handelsblatt”, la vicenda di Lueth è un ulteriore esempio di come il partito stia cercando di risolvere i contrasti con la propria corrente ultrà, l'Ala (“Der Fluegel”), guidata dai presidente di AfD in Turingia e Brandeburgo, Bjoern Hoecke e Andreas Kalbitz. Recentemente, tale gruppo è stato posto sotto osservazione come formazione di estrema destra dall'Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV). 
La dirigenza di AfD ha quindi disposto lo scioglimento dell'Ala. Successivamente, Hoecke e Kalbitz, classificati dal BfV come “estremisti di destra” e “nemici della democrazia”, hanno comunicato ai sostenitori dell'Ala di sospendere ogni attività.
FONTE: Agenzia Nova

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