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Scontri a Palazzo Marino: condannato a un anno Francesco Polacchi, l'editore di Altaforte

Condanna a un anno per Francesco Polacchi, dirigente di CasaPound e titolare di Altaforte (casa editrice che ha pubblicato la biografia di Matteo Salvini), per la vicenda dell’irruzione a Palazzo Marino, avvenuta il 29 giugno 2017, durante un Consiglio comunale e la conseguente aggressione contro alcuni attivisti antifascisti. Polacchi era stato coinvolto nell’indagine per lesioni aggravate, resistenza e lancio di oggetti pericolosi, insieme ad altre 7 persone. Confermata dunque dalla corte della settima sezione penale la condanna chiesta dal pm di Milano, Enrico Pavone. 
Quel giorno i militanti di estrema destra entrarono nella sede del Comune per chiedere le dimissioni del sindaco Giuseppe Sala, indagato per gli appalti Expo. Dal blitz nacquero gli scontri con un gruppo di persone - formato dal comitato inquilini San Siro, da sindacalisti dell’Unione di base, e dai centri sociali - che stavano manifestando non lontano, e che furono aggredite dai neofascisti, con calci, pugni e insulti razzisti nell’androne del Comune.
Le vittime, un italiano 70enne militante dell'Anpi e un argentino, riportarono lesioni al volto e alla testa; in un secondo momento rifiutarono il risarcimento pecuniario per l’aggressione, sostenendo che le cifre non fossero sufficienti. L’editore condannato dovrà pagare le spese processuali e una provvisionale, mentre Maurizio Zatelli, altro militante di CasaPound dovrà scontare dieci mesi. Otto mesi e 5mila euro di multa sono stati invece comminati a un militante dell’Unione sindacale di base coinvolto nello scontro, Riccardo Germani (noto soprattutto per essersi vestito da Zorro durante una contro manifestazione a Milano mentre Matteo Salvini teneva un comizio in Duomo).
Francesco Polacchi balzò agli onori della cronaca in occasione degli scontri di piazza Navona dell'autunno 2008, quando, come responsabile del servizio d'ordine del Blocco studentesco, condusse una ventina di militanti di CasaPound nella violenta rissa contro preponderanti forze avversarie senza cedere. Fu in seguito vittima di un violento pestaggio in corso di altri scontri all'Università di roma 3 in cui riportò una frattura al braccio.

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