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Fratelli d'Italia, minacce di morte alla consigliera regionale lombarda pro-caccia

Dopo la lettera minatoria ricevuta nel dicembre scorso dalla consigliera regionale lombarda pro-caccia Barbara Mazzali, nuovi insulti e minacce sono arrivate all’esponente di Fratelli d’Italia, questa volta via Facebook.
E’ lei stessa a raccontare la vicenda: "Scrivo su Fb che questo weekend ho inaugurato il mio tesserino venatorio e ho passato la domenica ospite in una tenuta in Lomellina: la risposta è una valanga non solo di insulti, ma anche di minacce di morte. Si contano nell’ordine delle centinaia i messaggi violenti nei miei confronti. Si legge, tra i tanti: ’Spero che prima o poi vi sparate tra di voi’".
"Sottolineo - spiega Barbara Mazzali in una nota - che in nessuna foto si vede un carniere, ma solo la sottoscritta con alcuni amici che passeggiano nel bosco dell’azienda faunistico venatoria, con i fucili aperti. E ricordo che la caccia è un’attività legalmente riconosciuta e normata dalla legge italiana".
"Se gli animalisti italiani sono questi - prosegue l’esponente di FdI - è ora che intervenga la Procura. La violenza e le minacce non possono rimanere impunite. I social non possono essere terra di nessuno in cui ciascuno può sfogare il suo odio, perché poi si alimenta una violenza che può passare ai fatti compiuti. E’ il momento di dire basta, è il momento che la Procura intervenga con decisione, è il momento di smetterla di concedere tutto agli animalisti. Lo Stato - conclude - prenda provvedimenti". 
Solidarietà e vicinanza a Barbara Mazzali, per gli insulti e le minacce che le sono arrivate tramite Facebook, è stata espressa dal capo delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza: "Dopo la lettera minatoria ricevuta lo scorso dicembre, oggi assistiamo all’ennesimo grave  episodio che la  vede al centro di una brutta pagina della politica italiana. Sono convinto che Barbara continuerà nel suo lavoro, con l’impegno che la contraddistingue, a sostegno del mondo rurale e venatorio. Non si possono più tollerare episodi di tale gravità".

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