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26 dicembre 1946, nasce il MSI. Alemanno riflette sul suo lascito



(G.p) Il 26 dicembre 1946 un gruppo di reduci della seconda guerra mondiale fonda a Roma il Movimento Sociale Italiano. Un movimento politico che fece della lotta, del sacrificio, del disinteresse assoluto in ragione di un'alta idea da tutelare e tramandare alle future generazioni, i suoi elementi fondanti ed esclusivi.  Dalla pagina facebook di Gianni Alemanno un suo ricordo

Molte erano le motivazioni che spinsero tanti reduci e tanti giovani a fondare il Movimento Sociale Italiano e farlo vivere per quasi mezzo secolo. Alcune di queste destinate a esaurirsi nel tempo, altre riservate solo a una ristretta schiera che poteva capire.
Ma c’erano due profonde intuizioni destinare a superare la prova del tempo e le divisioni del passato, per far germogliare nuove speranze.
La prima intuizione era sui valori della Tradizione che trovano il loro radicamento nella realtà popolare. Questa è la vera base della vocazione sociale e popolare del MSI: unire identità e popolo, valori spirituali e giustizia sociale.
La seconda intuizione era sulla centralità politica della Nazione. Ad una Italia ridotta a Colonia dopo l’8 settembre 1943, i militanti del MSI per tanti anni hanno ricordato il suo valore, la sua identità e la sua missione.
Oggi questi messaggi ritrovano forza nella rivendicazione della sovranità nazionale contro i vincoli dell’Unione europea e i pericoli della Globalizzazione.
Il nostro compito non è vivere di ricordi o alimentare vecchi odi, è comprendere quegli insegnamenti, liberarli dalle scorie del tempo e costruire una nuova speranza per il popolo italiano.
Solo così saremo degni di chi ci ha preceduto.

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