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1 gennaio 2005: Cristian Pertan muore in un assurdo incidente di moto


(g.p.) All'alba del primo gennaio del 2005 andava oltre Cristian Pertan, conosciuto con l'appellativo di "Boccia" per la sua testa rotonda e liscia, fondatore del gruppo di musica alternativa dei Non nobis Domine, gruppo che in poco tempo diede vita a due canzoni come Mas 96 e Terra Rossa cantatissime nel circuito della cosiddetta musica alternativa di destra.
In occasione dell'anniversario della scomparsa, vogliamo ricordalo con un articolo del giornalista irpino, appassionato di musica alternativa e di cuori neri Carmine Cetro.




Nacque a Trieste, il primo giugno del 1974, da Mario Pertan ed Elsa Federici, entrambi originari di un paese di campagna tra Umago e Buie, in Istria. Il piccolo Cristian Pertan , figlio unico, trascorse la giovinezza tra la casa dei genitori a Trieste e quella dei nonni materni a Pizzudo, nel Comune di Umago, dove passava molto tempo, soprattutto nei mesi estivi, stringendo così molte amicizie tra il confine e cominciava a coltivare le passioni legate alla propria terra. 
Da ragazzo iniziò a frequentare la Curva Nord dello stadio Grezar ed a seguire la squadra della sua città natale anche in trasferta. Pur orgoglioso della sua Trieste, Cristian Pertan sentì molto le sue radici istriane e spesso divertiva i suoi amici, parlando scherzosamente del colorito dialetto istro – veneto appreso da amici e parenti fin da bambino. 
Completati gli studi superiori al Liceo Oberdan e dopo aver assolto gli obblighi di leva presso il nono Battaglione Col Moschin, Cristian Pertan decise di affrontare la carriera militare e si iscrisse all’Accademia Militare di Modena, nel 1994. Terminata l’Accademia, Cristian Pertan si iscrisse alla scuola militare di Applicazione di Torino nella quale, nel 1998, fu nominato Tenente dei Paracadutisti. Nello stesso periodo, sempre a Torino nell’ambito della scuola militare, si laureò in Scienze Politiche. L’anno successivo fu assegnato al centottantatreesimo Battaglio Paracadutisti “Nembo” di Pistoia e negli anni successivi partecipò a varie missioni in Bosnia e Kosovo. 
La sua carriera divenne brillante quando nel 2003 fu nominato Capitano e l’anno successivo fu trasferito alla scuola Militare di Paracadutismo di Pisa in qualità di Capo Sezione Addestramento. La carriera militare lo tenne lontano da casa ma appena possibile, nei fine settimana, Cristian Pertan tornava dai suoi genitori e amici a Trieste e soprattutto nella sua amata Istria. Nel frattempo Cristian Pertan, ormai da tutti soprannominato “Boccia” per la sua testa rotonda e liscia, imparava a suonare la chitarra e nel suo ormai costante ed ostinato sforzo di divulgazione della storia della sua terra, fondò con Nello ed altri amici il gruppo dei “Non Nobis Domine”, che diede vita a canzoni come “Mas 96” e “Terra Rossa”, divenute celebri nell’ambiente della musica alternativa di destra. 
Nonostante la sua giovane età “Boccia” lesse e studiò molto, per passione e curiosità verso il mondo e la società umana, fu conosciuto da molti come una persona ricca, di grande cultura ed eccezionale ricchezza spirituale. In tutti i luoghi e in tutte le circostanze, Cristian Pertan, profondeva il suo impegno di patriota per far conoscere la storia, il dramma e le meraviglie della terra istriana, giuliana e dalmata.
 Insegnava e tramandava, con i suoi racconti e le sue canzoni, i tragici eventi che colpirono gli italiani alla fine della Seconda Guerra Mondiale invitando la gente a recarsi sulle Foibe ancora “nascoste” dai Governi sloveni, croati e soprattutto italiani, porgendo a tutti un fiore negli orridi carsici tomba di migliaia di italiani. Parlava correntemente la lingua veneta – istriana e stimolava i tanti giovani, figli o nipoti di esuli, per non far morire quella parlata che faceva parte della Tradizione e della Cultura italica.
 All’alba del primo gennaio 2005, all’età di trentuno anni, in uno dei periodi più felici della sua vita, Cristian Pertan, inaspettatamente, perse la vita a causa di terribile incidente stradale in sella al suo amato motorino. Ironia della sorte proprio in una via intitolata ad un patriota istriano. Dopo l’ennesima serata con i suoi amici, dopo l’ennesimo periodo di ritorno a casa, per l’irresistibile richiamo della sua terra, Cristian Pertan, partì senza salutare, per una missione più grande, per un viaggio più lungo.

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