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Alle origini del fascioleghismo: il laboratorio Orion e Maurizio Murelli



Un vecchio post ripescato in occasione del compleanno di Maurizio Murelli

Matteo "Luca Mad" Andriola è un pigro collaboratore di Fascinazione, per cui cura la rubrica di consigli per la lettura, ma facondo saggista e pubblicista. Sta lavorando da tempo a una ricerca su "Orion" e il suo laboratorio rossobrunoverde. Di questo progetto ci ha dato un'anticipazione con un ponderoso articolo pubblicato da Pagina Uno, il bimensile culturale a cui collabora. A seguire la prima parte dell'articolo. Qui il testo integrale


Orion e il flirt coi leghisti: una rivolta contro il mondialismo moderno
di Matteo Luca Andriola

Sembra che la stampa italiana abbia scoperto da poco prima delle elezioni europee del giugno 2014 il fenomeno del fascioleghismo, cioè l’interazione politica fra piccole realtà palesemente neofasciste come CasaPound Italia e la Lega Nord diretta da Matteo Salvini, erede di Umberto Bossi, capace di proiettare un fenomeno caratterizzatosi fin da subito per la peculiarità del localismo in ambito nazionale, un ambizioso progetto atto a creare il “Fronte Nazionale” italiano. 
Il grosso della stampa però, dimentica che il Carroccio intrattenne apertamente rapporti con certi settori della destra radicale negli anni ’90, nel periodo del suo massimo isolamento politico, dopo aver rotto col centrodestra. Ma questo è quello che ufficialmente viene detto da analisti, politologi e reporter avvezzi e accorti, che non si limitano ad analizzare l’attualità, ma scavano nelle emeroteche, negli archivi online dei quotidiani e scovano certe similitudini.
Cambiano i nomi, e ieri era Flavio Tosi, leghista doc e animatore di una Verona nera, aperta alle più radicali anime della destra nazionale e degli skinheads, a essere additato come l’uomo della l’ala dura ma presentabile di via Bellerio, mentre oggi la stampa lo dipinge come moderato, leader della lista Fare!, progetto bocciato alle regionali e alternativa al “radicale” Salvini, amico dei fascisti del III millennio. 
Ma le radici del flirt coi leghisti non nascono né oggi, né negli anni ’90, ma agli albori del fenomeno leghista. Affronteremo il tutto – anche se più volte ne abbiamo parlato sulle pagine di questa pubblicazione, ponendo l’attenzione al caso europeo, alla Nouvelle droite di Alain de Benoist e la sua attenzione per l’etnonazionalismo e il populismo identitario, fra cui la Lega Nord – in una serie di approfondimenti storico-politologici, che analizzeranno pezzo per pezzo, decennio per decennio, la fascinazione leghista per il neofascismo e il radicalismo di destra. Le primissime leghe regionali, “formazioni politiche emerse nel corso degli anni ottanta nei contesti regionali a statuto ordinario nel Nord [che] esprimono rivendicazioni ispirate all’autonomia territoriale e all’antagonismo verso il sistema politico tradizionale”,1 hanno una carica antisistemica che ben si coniuga con temi cari e congeniali alla destra radicale come l’identitarismo, il rifiuto dell’immigrazione, la derivante omologazione etnoculturale, la messa in discussione dell’unità d’Italia (soggetto ‘massonico’) e della partitocrazia liberale.

Una delle più interessanti iniziative politico-culturali in seno al radicalismo di destra nel nostro paese è stato il mensile Orion, nato nel 1984 come un bollettino di informazioni bibliografiche, edito dalla Società Editrice Barbarossa di Maurizio Murelli,2 vicino alle posizioni di Franco Freda. Attivo nella polemica contro il “mondialismo” – come a destra viene definita la globalizzazione neoliberista –,3 a Orion – proprio perché la rivista si poneva come una cassa di risonanza dei temi discussi nell’area, rifiutando qualsiasi percorso politico-organizzativo – collaborarono quasi tutti i più significativi esponenti del radicalismo di destra italiano. 
Orion fu tra i primi periodici a dare spazio alle tematiche negazioniste, creando una rubrica apposita sull’argomento, affidata a Carlo Mattogno. Ancora negli ultimi anni ha pubblicato articoli di Robert Faurisson, esponente più rappresentativo del negazionismo europeo. Su quasi ogni numero non mancano, infine, articoli antisionisti, percepito sia come “potere occulto” che come forza di occupazione in Palestina. 
Dopo avere appoggiato il regime islamico di Teheran, le attenzioni dei redattori si spostarono verso i circoli e le riviste “nazionalcomuniste” russe, la cosiddetta area rosso-bruna, comprendente i veterostalinisti del Pcfr e i vari nazionalisti neozaristi – fra cui il teorico eurasiatista Aleksandr Dugin. Negli anni ’90 il mensile è diventato espressione italiana del gruppo di Synergies européennes (Sinergie europee), un’aggregazione di natura culturale che ha visto la confluenza di esponenti del radicalismo di destra e quelli più radicali della Nouvelle droite, fra i quali il fiammingo Robert Steuckers
Sul modello del Grece di de Benoist, Orion e Synergies européennes organizzavano annualmente le Università d’estate per simpatizzanti, una scelta critica verso l’approdo sincretico et-et, e nell’edizione del 2000, tenutasi a Gavirate (Va), vennero poste le basi per CasaPound. Pochi, però, sanno che Orion, fra la fase ‘nazionalista rivoluzionaria’ e quella rosso-bruna, ha un flirt con le prime leghe, divenendo uno dei principali laboratori di tale avvicinamento. 
Infatti prima della nascita della rivista, Murelli, attorno alla Società Editrice Barbarossa, nel 1979 da vita al Centro culturale Barbarossa di Saluzzo (Cn), dove l’editore era in semilibertà vigilata, un sodalizio originalmente legato a Freda e alle Edizioni di Ar, formato da ex ordinovisti e personalità provenienti dal gruppo torinese di Europa civiltà, altro gruppo di estrema destra. Orion diviene il “laboratorio politico” privilegiato per tale fenomeno. 

NOTE
1 I. Diamanti, La Lega. Geografia, storia e sociologia di un nuovo soggetto politico, Roma, Donzelli, 1993, p. 4.
2 Maurizio Murelli (Milano, 12 ottobre 1954), militante della destra radicale meneghina, ricordato soprattutto come uno dei protagonisti del giovedì nero di Milano, era iscritto al Msi dal 1969. Nel settembre 1972 iniziò a frequentare gli ambienti dei neofascisti milanesi che si davano ritrovo in P.zza San Babila. Il 12 aprile 1973 partecipò agli scontri tra neofascisti e forze dell'ordine, nel cosiddetto giovedì nero di Milano, che culminarono con la morte dell'agente di polizia Antonio Marino, colpito in petto da una bomba a mano lanciata da Vittorio Loi, altro militante di P.zza San Babila. Murelli fu arrestato assieme a Loi, incriminato per aver gettato le bombe, anche se non fu lui il responsabile della morte di Marino. Fu infine condannato a diciotto anni di reclusione. Durante la prigionia collaborò al bollettino clandestino Quex, promossa da detenuti neofascisti, promotore dello “spontaneismo armato”, prima di animare il mensile Orion. Cfr. M. Griner, Anime nere, Sperling & Kupfer, 2014.
3 Cfr. M. Fraquelli, A destra di Porto Alegre. Perché la Destra è più noglobal della Sinistra, Rubbettino, 2005. Il mondialismo è “un’ideologia, un progetto, una tendenza […] parte integrante di progetti variamente formulati da diverse organizzazioni tra di loro alleate e concorrenti al tempo stesso; che il Governo Mondiale è un progetto perseguito e non realizzato; che comunque queste organizzazioni hanno un potere enorme e controllano diversi paesi attraverso mezzadri insediati nei governi, attraverso l’Alta Finanza, il sistema bancario, il sistema creditizio, l’infiltrazione in organismi come l’ONU, il GATT, l’UNICEF etc.; esse controllano inoltre la totalità dei mezzi di informazione e cercano di agire in modo discreto per plasmare menti e condizionare caratteri; lavora per lo sfruttamento intensivo del Terzo Mondo; lavora attraverso il controllo geopolitico, geofinanziario, geoenergetico; lavora per distruggere culture e popoli, per omologare, omogeneizzare, appiattire, uniformare”. M. Murelli, Fisionomia ed essenza del mondialismo, in Orion, n. 74, novembre 1990, p. 1. filtrazione in organismi come l’ONU, il GATT, l’UNICEF etc.; esse controllano inoltre la totalità dei mezzi di informazione e cercano di agire in modo discreto per plasmare menti e condizionare caratteri; lavora per lo sfruttamento intensivo del Terzo Mondo; lavora attraverso il controllo geopolitico, geofinanziario, geoenergetico; lavora per distruggere culture e popoli, per omologare, omogeneizzare, appiattire, uniformare». (M. Murelli,ibidem).

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