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Strage di Brescia, dopo lo show di Delfino si riparla di Camerino



di Alessandro Smerilli 
Dallo show di Francesco Delfino (nella fotoa Santa Marinella riportato da Wilma Petenzi sul “Corriere di Brescia” : 
«Mi accusano di essere il capitano Palinuro, quello che di notte andava alle riunioni segrete con chi voleva sovvertire l'ordine dello Stato. Ma non sono io Palinuro: è solo una intuizione del procuratore Di Martino. Palinuro era il colonnello Giancarlo D'Ovidio ed era a Milano, alle dipendenze del generale Umberto Rocca. Ma D'Ovidio non è mai stato interrogato e adesso è morto»
Nessuno dei giornalisti presenti ha posto almeno due obiezioni : 
1) ai tempi della strage di Brescia il futuro generale Rocca (nato nel 1940 e quindi quasi coetaneo dell’allora capitano D’Ovidio) era un semplice tenente. Sarebbe stato decorato e promosso solo dopo il suo ferimento, il 5 giugno 1975, nello scontro a fuoco che portò alla liberazione di Vallarino Gancia, rapito dalle BR e che causò anche la morte del carabiniere D’Alfonso e di Mara Cagol, moglie di Renato Curcio
2) Non è vero neanche che D’Ovidio non sia stato mai interrogato. Lo dirò tra un attimo ma prima riporto come wikipedia parla di lui: 
« Il deposito di Camerino
Nel 1972, a Camerino, fu rinvenuto un arsenale di armi da guerra ed esplosivo, di provenienza criminale, costituito ad arte da personale dei Carabinieri e del SID per gettare discredito e pregiudizio anche penale in danno di extraparlamentari di sinistra. Il materiale bellico era infatti accompagnato da materiale "ideologico-programmatico" (dieci fogli in codice): un elenco di vittime designate per la futura attività terroristica, un elenco degli apparenti componenti della cellula (tutti dell'ultrasinistra) ed infine una sorta di riepilogo logistico del predetto armamentario offensivo, con l'indicazione delle relative fonti di procacciamento. Prima ancora che la crittografia dei testi fosse stata violata dagli inquirenti, il giornalista Guido Paglia [attualmente alto dirigente della Rai, ndr ] già leader di Avanguardia Nazionale, esponeva in un clamoroso articolo il senso dei documenti, traendone la necessaria conclusione circa la responsabilità delle frange comuniste chiamate in causa. Ne nacque una serie di operazioni poliziesco-giudiziarie contro gli ambienti dell'ultrasinistra, caratterizzate anche dall'arresto di Paolo Fabbrini e Carlo Guazzaroni, due estremisti che comparivano nella nota lista. Fu protagonista delle indagini il comandante della compagnia carabinieri di Camerino, capitano Giancarlo D'Ovidio. Proveniente dai paracadutisti e destinato ad entrare nell'Ufficio «D» del SID, piduista, sarebbe successivamente stato tra gli artefici della fuga all'estero del neofascista Luciano Bernardelli. Benché gli ambienti della "sinistra antagonista" avessero denunciato immediatamente il carattere fittizio di tutta la vicenda, gli arrestati scontarono diversi mesi di custodia cautelare, e si dovette attendere il 1976 perché il giudice Pietro Abbritti ne sentenziasse il proscioglimento in istruttoria. Ma non era finita. La Procura generale di Ancona appellò quella sentenza di assoluzione, e nel 1977 la Corte d'Assise di Macerata confermò l'assoluzione con formula piena. Nel 1981, il colonnello Antonio Viezzer, nel contesto del processo Pecorelli, avrebbe espressamente ammesso la natura simulatoria delle azioni compiute a questo proposito da Labruna, Esposito e D'Ovidio, sotto la supervisione di Vito Miceli
Di recente sono state riaperte le indagini sul deposito di Camerino da parte dei carabinieri del Ros. Così ne ha riferito “Il resto del carlino”
I carabinieri del Ros hanno infatti avviato una nuova indagine sulla strage di Brescia, avvenuta nel 1974. E nell’ambito di queste indagini stanno interrogando, tra gli altri, anche persone che in quegli anni si trovavano a Camerino. I punti da chiarire riguardano proprio l’arsenale, e soprattutto chi lo mise. Al momento non ci sono indagati, per lo meno tra gli ex residenti in zona. Ma il Ros potrebbe avere tra le mani gli elementi per riuscire finalmente a dare un nome ai responsabili di quella strage.

3 commenti:

  1. Poverini questi estremisti di sinistra: tutte mammolette e "vittime del fascismo e dei suoi inganni"!

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  2. come al solito fascisti atlantisti e guardie e spioni uniti nella lotta

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