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A Benevento Ingravalle presenta le parole di Zarathustra


Venerdì 27 gennaio 2012, alle ore 18, nella sala della Libreria Edicolé, in Benevento, piazza Commestibili, via Torre della Catena n. 25, il professore Francesco Ingravalle, dell’Università del Piemonte Orientale, presenterà, nella collezione Alter ego delle Edizioni di Ar, l’opera di Friedrich Nietzsche: Queste le parole di Zarathustra. Un Libro per Tutti e Nessuno. Introdurrà Marina Simeone, presidente dell’Associazione “Generoso Simeone”. Assisteranno l’editore Franco G. Freda e la curatrice della collezione Anna K. Valerio. E' questa forse l'opera più impegnativa della complessa impresa editoriale di offrire l'opera completa del filosofo nichilista con testo a fronte
Più che un testo speculativo, lo Zarathustra è uno specchio: ognuno vi si può riconoscere, ognuno, leggendolo parlerà di sé. Ci si può scoprire nani o funamboli, danzatori o banditi, o fragili eremiti. E’ come un arabesco interminabile in cui scorre il filo dell’umano.[…] L’umanità è mutevole, incerta, pallida e capricciosa, incline alla danza e al massacro, malata e studiosa. Perciò Nietzsche sostiene che vada superata […]
Un'opera che corona quarant'anni di pubblicazioni dedicate al pensatore tedesco.
Il primo volume che le Edizioni di Ar dedicano a Nietzsche è del 1971. Lo cura Adriano Romualdi e l’Editore non può nemmeno aggiungervi le proprie note e integrazioni, perché proprio allora subisce la prima carcerazione. Il testo è un’opera militante e politica, decisamente antiaccademica, dettata dall’urgenza di ribadire una ovvietà: Nietzsche è nostro, ovvero di quella parte politica che nega con decisione l’egualitarismo, che fa una smorfia di sarcasmo di fronte alle favole belle dei buoni sentimenti, che non riconosce alcuna autorità ai mille travestimenti morali del ressentiment. L’urgenza nasceva soprattutto dalla foga con cui i denazificatori si adoperavano per presentare Nietzsche non solo come un filosofo super partes (pretesa assurda, falsa e interessata, ma ancora comprensibile), ma addirittura come il paladino di certo illuminismo al neon, molto pop e prêt-à-porter. Romualdi svolse efficacemente il proprio compito, ma chi ingaggiò per le Edizioni di Ar il primo esplicito duello contro le derive interpretative in voga, contro il “caos degli scribi”, fu Francesco Ingravalle, nel 1981, con il suo “Nietzsche illuminista o illuminato?” Perfettamente attrezzato scientificamente, Ingravalle guida alla lettura di Nietzsche attraverso Nietzsche stesso, dimostrando l’assurdità di certe pretese di domesticazione della sua ‘terribilità’.
A rilanciare poi il guanto di sfida, ecco, nel 1995, il classico di Georg Brandes, “Friedrich Nietzsche o del radicalismo aristocratico”. L’intellettuale ebreo danese Brandes tenne a Copenhagen le prime entusiastiche conferenze su Nietzsche, mentre intorno alla sua opera gravava ancora il più indispettito silenzio. “Radicalismo aristocratico” fu una formula che Nietzsche apprezzò molto, come si legge nell’epistolario riportato in appendice al volume di Ar.
Nel proprio saggio del 2004, “Per grazia, con grazia”, Arianna De Giorgio aggiunge un tocco femminile all’esegesi nietzscheana, invitando a riconoscere nel “radicalismo aristocratico” quanto di benigno, luminoso, miracoloso può portare l’ala della bellezza classica.
Nel 2003 le Edizioni di Ar cominciano a schierare il fronte dei monumentali testi di Alfred Baeumler ”, “colui che per primo ha inserito Nietzsche entro la storia della filosofia in una collocazione chiave all’interno del pensiero occidentale”. Il primo è il classico del 1931: “Nietzsche filosofo e politico”. Gli altri, “L’innocenza del divenire” e “Stile e destino”, sono ancora più interessanti per il lettore italiano perché raccolgono tutti gli inediti baeumleriani, appunti fondamentali per comprendere certi snodi della speculazione nietzscheana.
Difficile sintetizzare Nietzsche per il profano. Farlo con onestà e completezza implica una dose di coraggio non ordinaria. Per questo, uno dei migliori compendi di filosofia nietzscheana, quasi un bignami utilissimo per tutti gli inesperti, resta “La filosofia della forza” di Benito Mussolini (Ar, 2006).
Ma nel 2004 cominciano ad apparire anche, nella nuova collana ‘Alter ego’, i volumi di Nietzsche con il testo originale a fronte curati dal comitato scientifico delle Edizioni di Ar. Il primo è “L’anticristiano”, così tradotto per riportare la tremenda imprecazione al suo reale bersaglio: non tanto il Cristo, figura puerile che Nietzsche degna appena di un sorriso di commiserazione, quanto il Cristianesimo, tripudio di menzogne e risentimento. Negli anni successivi sono poi apparsi, a cura di Francesco Ingravalle e Franco G. Freda, “Lo Stato dei Greci. L’agóne omerico”, a cura di Anna K. Valerio e Sestilia Del Torso, “Ditirambi di Dioniso. Idillî di Messina”, a cura di Luciano Lìcandro, “La Weltanschauung dionisiaca”, a cura di Umberto Colla, “La filosofia nell’epoca tragica dei Greci”, e a cura di Giulio Sézac, “Sul futuro delle nostre istituzioni educative”. Ora, sempre nella versione da superbo umanista di Giulio Sézac, con la postfazione di Anna K. Valerio e una tavola a colori di Curzio Vivarelli, le seicento pagine di “Queste le parole di Zarathustra”.


2 commenti:

  1. N. lo aveva predetto - intendo questo contrabbando

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  2. Ho “vissuto “una piacevole serata abbeverandomi di Cultura e Aristocrazia!
    Grazie Marina…Grazie Prof. Ingravalle… Riverenza a Lei ” Professor ” Freda ..Per Noi il Sangue non è Acqua !

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