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11 settembre, le ragioni dietro la nuova ondata antislamica della destra Usa

(umt) Questa è la seconda parte dell'articolo sulla svolta antislamica dei gruppi della destra bigotta americana, in occasione dell'11 settembre. La prima parte la potete leggere qui.
Quando nel 2005 la famosa attrice Ellen DeGeneres ha consumato il suo coming out come è stato il presidente del Can (Network di azione cristiana) Martin Mawyer a lanciare l'allarme: “Se permettiamo che la marea montante di oscenità gay e lesbiche si continui a riversare nelle nostre case, ne saremo consumati in un batter d'occhio! " 
Ma nel 2009 lo stesso Can ha indirizzato la sua attenzione all'Islam radicale, producendo un "documentario" chiamato "Homegrown Jihad” in cui si è spinto a sostenere che ci sono stati tre dozzine di campi di addestramento terroristico sul suolo americano.  Lo scorso mese di agosto il Can ha promosso un vertice anti-Jihad, sulla base di affermazioni deliranti: "Le nostre scuole pubbliche hanno furtivamente introdotto nei loro programmi insegnamenti filo-islamici che mirano realmente promuovere la sharia. Un'intera generazione dei nostri figli subisce il lavaggio del cervello! "
L'AFA (Associazione famiglie americane) si è meritata l'attenzione degli osservatori sui gruppi dell'odio, per gli attacchi incredibilmente brutali sulle persone LGBT portati avanti dal suo portavoce, Bryan Fischer. Ma dall'anno scorso, al culmine della polemica sulla cosiddetta "Moschea Ground Zero" a New York, Fischer aveva aderito con entusiasmo alla mobilitazione antimusulmani, invocando l'esclusione dal primo emendamento del riconoscimento della libertà religiosa agli islamici, in nome di un principio di reciprocità: “Se in Arabia non esiste la libertà religiosa, perché noi gliela dovremmo concedere?”

Ma la personalità più nota della conversione all'antislamismo radicale è il pastore Terry Jones, che con uno spregiudicato (e irresponsabile) colpo di genio mediatico ha portato la modesta congregazione Dove World Outreach Center radicata nella piccola comiunità di Gainesville, in Florida, a fama mondiale, in occasione delle proteste contro il centro islamico di New York la scorsa estate. Fino a quel momento, Jones era stato conosciuto per gli attacchi beceri agli "omosessuali", soprattutto un particolare candidato sindaco della sua città. Ma quando Jones ha annunciato l'intenzione di bruciare il Corano per l'anniversario dell'11 settembre per fargli fare marcia indietro sono state necessarie le pressioni personali di diversi membri importanti dell'Amministrazione Obama. Poi questa primavera ha deciso di attuare la minaccia comunque, e ha bruciato un Corano, innescando furiosi tumulti in Afghanistan che hanno ucciso 20 persone. 
Anche tra i gruppi anti-immigrati che in precedenza poco o nulla avevano da dire circa i musulmani ha preso piede l'istanza anti-islamica. Nello scorso dicembre The Social Contract - una rivista razzista pubblicato da John Tanton, ideologo nativista noto in tutto il Paese - ha pubblicato un numero speciale dal titolo "La minaccia dell'Islam". KC McAlpin, che dirige il braccio finanziario del gruppo, ha sostenuto che la discriminazione religiosa è uno strumento efficacer pe la sicurezza nazionale: "Il divieto di immigrazione per gli islamici è una razionale misura di autodifesa non essendo possibile distinguere tra i membri del gruppo che rappresentano una minaccia e quelli che non lo sono." 
Questo cambio di fronte per l'Splc, il centro legale di Montgomery (Alabama) specializzato nel monitoraggio dei cosiddetti “gruppi dell'odio” non è determinato da una autentica preoccupazione per il crescente pericolo qaedista ma da più concrete e materiali esigenze: ad esempio la perdita di appeal presso il grande pubblico del tema dell'aborto. Il crescente isolamento del movimento pro-life ha determinato un sensibile calo dei finanziamenti, aspetto centrale per le organizzazioni della destra religiosa mainstream, per altro imbarazzata dal diffondersi di metodi estremi, dalle invasioni delle cliniche agli attentati fino al recente omicidio del più noto medico abortista, da tempo in cima alla black list dei gruppi più radicali. 
Lo stesso cambiamento di clima culturale si è verificato sulla questione dei diritti degli omosessuali:  l'anno scorso, per la prima volta, la maggioranza degli americani si è espressa a favore del matrimonio gay, che ora è legittimo anche nello stato di New York è diventato il più grande stato di consentire alle coppie gay di sposarsi. 
La decisione di alcuni Stati di introdurre norme restrittive contro l'immigrazione ha ugualmente svuotato l'appeal politico dei principali gruppi radicali nativisti. "Alcuni anni fa, gli estremisti come Jim Gilchrist [leader del progetto Minuteman], Chris Simcox [fondatore di un'altra milizia anti-immigrati] e anche William Gheen [capo del Pac -Americani per l'immigrazione legale] sono stati importanti nella stampa e nel dibattito ", ha dichiarato Frank Sharry, direttore del gruppo pro-immigrati Voce dell'Americano. "Ora, sono stati emarginati nella misura in cui il dibattito è diventato più una lotta sul piano legislativo a livello statale e federale." (2-fine)

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