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Simone Di Stefano: marcia dei patrioti, iniziativa sbagliata, noi non ci saremo

(G.p) La marcia dei patrioti prevista per sabato 28 ottobre, promossa da Forza Nuova non ha scatenato solo le isterie della sinistra di governo e non e dei 5 Stelle ma ha aperto un fronte di discussione anche nello stesso ambiente non conforme e radicale.
 CasaPound ha ufficialmente stigmatizzato la scelta della data - che casa nell'anniversario della Marcia su Roma - giudicando strumentale la metodologia della campagna estiva di Forza Nuova come ci racconta il collega Antonio Rapisarda che in esclusiva per i lettori de Il Tempo, storico quotidiano romano, intervista Simone Di Stefano vice presidente del movimento della tartaruga frecciata.
Intervista che riportiamo per intero.





Simone Di Stefano, vicepresidente di CasaPound. È giusto o no manifestare il 28 ottobre a Roma?
Ognuno è libero, compresa Forza Nuova, di manifestare dove e quando crede. Nessuno deve impedire l'altrui manifestazione. Questo è chiaro e deve essere limpido.

Però...
L'opportunità politica di andare a utilizzare il 28 ottobre secondo me non c'è. Non è opportuno seguire il nostalgismo per accendere un faro sul proprio movimento. Semplicemente perché lascia il campo libero a tutti gli ululanti antifascisti – da Fiano a Civati – che hanno chiesto lo scioglimento di Forza Nuova e anche di CasaPound. E poi: contro lo ius soli? È bello che andato: la vittoria sullo ius soli è di qualche mese fa ed è una vittoria che è stata di CasaPound sotto il Senato e della Lega dentro il Senato. Non riesco a capire, quindi, l'opportunità e i motivi per tirare fuori il 28 ottobre.

Non vi ha convinto nemmeno la riproposizione del manifesto della Rsi, disegnato da Boccasile, da parte dei forzanovisti.
Il manifesto si riferisce a un episodio specifico, quello delle “marocchinate”, mentre si è fatto passare il concetto che la Rsi e il fascismo fossero per il “suprematismo bianco” come i nazisti dell'Illinois. Non è così: il fascismo non era questo.

Accusate Forza Nuova di “aizzare il pubblico”.
Non è un'accusa, è una strategia politica di un movimento che vuole generare attenzione. Spiegassero, allora, perché hanno scelto questa data: abbiamo ascoltato i distinguo, che non ci saranno simboli che richiamano il Ventennio. Allora non dicano che faranno la marcia su Roma il 28 ottobre.

Fiore ha chiamato a raccolta ultras, tassisti e pugili per garantire sicurezza nei quartieri. Sono categorie vicine anche al vostro movimento?
A noi non interessano gli “arruolamenti” che fa Forza Nuova. CasaPound sta cercando di fare un'altra cosa ed è su questo che sta conquistando i suoi risultati elettorali, anche pesanti: l'8% a Lucca, i consiglieri a Bolzano e a Todi. Non abbiamo bisogno di fare clamore per attirare l'attenzione.

Lei insiste sulle distanze siderali tra Cpi e Fn. Ad esempio?
Forza Nuova ha da sempre i suoi otto punti. Il primo è l'abolizione tout court di tutte le leggi e la pratiche abortiste. Come se domani cancellare la 194 facesse finire l'aborto. Questa è una visione manicheistica, ultracattolica, a cui noi non aderiamo. L'aborto si combatte con lo Stato sociale, dando la casa, stando a fianco della donna che rimane incinta. Tra gli altri punti vi è il ripristino del concordato Stato-Chiesa del '29 il quale, a mio parere, dopo le leggi razziali è stato il più grande errore del fascismo. Per noi lo Stato Vaticano deve stare dove sta e deve fare molta attenzione a non intralciare la vita politica dello Stato italiano. Poi c'è la questione omosessualità...

Si spieghi.
Noi siamo stati chiari: lo Stato deve riconoscere la possibilità alle coppie omosessuali di esistere come entità all'interno dello Stato eccezion fatta per il diritto di adottare un bambino che per noi deve avere necessariamente una mamma e un papà. Per Fn, invece, l'omosessualità è solo depravazione, è un atteggiamento che ricalca la loro radice strettamente religiosa.

Insomma, loro guelfi, voi ghibellini?
È così. È la differenza tra essere un rivoluzionario e un reazionario. CasaPound è un movimento rivoluzionario che si richiama al fascismo. Il fascismo era rivoluzione, era guardare avanti, era progresso, era una spinta verso il futuro. Non il torcicollo verso il “Papa re” o verso lo stesso fascismo. Perché, insomma, proporre la marcia su Roma il 28 ottobre significa non aver capito qual è la spinta rivoluzionaria del fascismo.

Esisterà un motivo per cui potreste andare in piazza insieme...
Gli stessi motivi per cui abbiamo manifestato con Salvini e la Meloni. La sovranità della nazione, il ritorno alla lira, l'uscita dall'Ue: sono temi che possono unire. Se siamo stati in grado di elaborare un ragionamento con la Lega Nord potremmo averlo con Fn, ribadendo le grandi distanze con tutti. Ma oggi non vedo questa possibilità perché Salvini è tornato alla corte di Berlusconi abbandonando l'uscita dall'euro.

4 commenti:

  1. Io non sono li da voi pero con internet qualcosa vedo,e recentemete vedere di Stefano sbeffeggiare Don Giulio Tam mi ha deluso poi ho letto sempre che a Di Stefano gli antisemiti fanno venire il vomito e subito ho pensato a Giovanni Preziosi beh di gente come di Stefano I fascisti possono farne a meno ,Cabras Fiore e Don Giulio Tam sono stati veramente degli eroi solo contro TUTTI

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  2. Grandissimo di stefano, nessuna alleanza coi trogloditi clericali di forza nuova!

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  3. Simonazzi, hai perfettamente ragione.

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  4. E diciamola tutta. Amici e camerati come don Giulio Tam confermano in pieno la continuità dell'eredità del Duce (che non deve condizionarci, purtoppo il fascismo storico è morto, ma certamente ispirarci coerentemente, altrimenti dovremmo cambiare identità e appartenenza)sul legame fascismo/religione (quella tradizionale, naturalmente, non quella del Vaticano II e di Bergoglio)a livello non solo politico ma pure spirituale e sin strettamente religioso, come ho dimostrato - credo - in un convegno con Fiore a Verona nel 2015. E, ancora: aborro ogni cedimento della tradizione che occhieggi alla modernità (l'americanismo, tra le altre cose, il nostro peggior nemico - Usraele! - come lo fu del Duce). L'atteggiamento, del resto conseguente alle premesse "moderne", liberal verso aborto e ricchioni, tanto per dirne una, mi fa vomitare, essendo assai peggiore e antifascista (eccome!!!) del razzismo biologico, che del resto, COME TALE, non piace neanche a noi (ma che il popolo deicida debba, a livello di singole persone, convertirsi a Gesù è ben accetto, restando nondimeno per ora, quel popolo, carico dell'antica scelleratezza sacrilega: Gesù li chiamò razza maledetta, eppure morì ANCHE per loro). Tradizione! Nobis.

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