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Rassegna stampa/ Quattro fascisti al bar e un asino in redazione. E' un Fatto

(umt) Il Fatto di domenica ha voluto prendere a ridere la presentazione dell'autobiografia di Stefano Delle Chiaie. Ci può stare. Peccato che il talento malefico di Umberto Pizzi meriterebbe un supporto redazionale appena dignitoso. Cioè uno capace di consultare Wikipedia, leggere che Adriano Tilgher è una voce doppia, scoprire cioè che

Adriano Tilgher è il nome di due personaggi:
ed evitare così di confondere il prozio e il nipote, il primo filosofo illustre e per di più antifascista, il secondo politico e fascista. Uno svarione, data anche la differenza d'età, francamente ridicolo...

(ha collaborato: Giuseppe Parente)

10 commenti:

  1. Caro direttore, per questo motivo ti ho mandato questo interessante articolo apparso sul fatto..
    Umberto Pizzi, autore di questo simpatico articoletto, forse non è a conoscenza dell'esistenza di due Adriano Tilgher, uno filosofo, scomparso a Roma nel 1941 al quale è dedicata una scuola superiore ad Ercolano, l'altro Adriano presente al convegno, di cui l'articolo, si fa per dire, parla, è un esponente politico, leader del Fronte Nazionale, confluito poi nel cartello di Alternativa Sociale, da poco approdato nelle file de la Destra di Storace....
    Giuseppe Parente

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  2. sto articolo del fatto mi sembra abbastanza inutile.
    Se mai di comico c'è stata tutta la girandola di smentite ed accuse tra Delle Chiaie, Repubblica e Telese sugli ordinovisti veneti come responsabili della strage di piazza Fontana.

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  3. Didascalie veramente “di fantasia”: “Occhialoni neri, avambraccio tatuato, testa rasata, il prototipo del fascista del terzo millennio è uguale a quello del secolo scorso” così quella che mi ha più colpito….ma quando mai ????
    Se proprio vogliamo individuare il “tipo fisico” del fascista (ci hanno provato in tanti, dalla Sarfatti a Bocca) , è a un po’ di vecchie foto, dal ‘19 al ‘72 diciamo, che occorre fare riferimento…..ci imbatteremo così in Ferruccio Vecchi che “nel modo di fare e nell’aspetto somigliava a un moschettiere” in Francesco Giunta “lungo, smilzo Tenente dei Granatieri, con gli occhi grifagni e il naso adunco, un vero fiorentino nel profilo” in Italo Balbo “pizzo di ferro, snello, di taglia carolingia”, per poi arrivare a Pavolini, a Mieville e al primo Almirante (e, se vogliamo, anche a certi “sanbabilini” milanesi)….quella magrezza non è tanto il frutto di un’Italia più povera, quanto piuttosto indice di un intimo tormento…e, anche all’Anfitrione, l’altra sera, tipi così ce n’erano, a cominciare, forse, dallo stesso Delle Chiaie
    Credo andasse detto, se non vogliamo cadere nella retorica del luogo comune e del macchiettismo, affettuoso (“Marcone” di Ugo Cesari in “Vecchia guardia”) o truculento (“Mitraglia” di Mario Brega in “La marcia su Roma)
    È un’osservazione “marginale”, forse anche discutibile, sono il primo a rendermene conto, ma mi è piaciuto farla qui, in controtendenza rispetto a banalità ed errori (Tilgher confuso con il nonno) che, però, alla fine sostanziano una vulgata che è quella che passa e “resta”

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  4. Caro Tassinari,

    di confondere il filosofo (acerrimo nemico di Gentile) col fondatore-militante di AN era già capitato qualche anno fa al quotidiano "il Riformista", col quale all'epoca (gestione Polito) collaboravo. Scrissi una divertita (e a suo modo anche divertente) nota di precisazione, ma a quanto pare lo scambio di persona continua ad essere riproposto con sommo sprezzo del ridicolo. Povero Adriano Tilgher (il filosofo,naturalmente), che col regime fascista ebbe anche qualche problema!
    Alessandro Campift

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  5. Caro professore,
    Ma e' noto che i miei colleghi i giornali non li leggono (e neanche i libri, ovviamente)

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  6. In realtà il Tilgher filosofo fu sì antifascista, ma dopo aver flirtato non poco con il fascismo...

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  7. Nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti, redatto da Benedetto Croce. Da ricordare anche i suoi diversi scritti antifascisti ne La stroncatura di Gentile del 1926 che soprattutto nell'ironico e irriverente sottotitolo esprime un dissacrante giudizio sulla propaganda con l'eloquente frase «lo spaccio del bestione trionfante».

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  8. Buongiorno. Mi chiamo Federica Tilgher e, come potrete intuire, credo di avere voce in capitolo. Mi fa piacere che vi siate premurati di rettificare informazioni non corrette e sorvolo su tutti i commenti e pareri del caso.
    Solo per segnalare che Adriano il filosofo non fu nonno di Adriano il politico bensì il pro-zio. Nulla di grave nella sostanza, per carità. Ho solo trovato singolare che, chi ha scritto usando parole come "svarione" e "ridicolo" non si sia a sua volta documentato con la dovuta perizia.
    Cordiali saluti.

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  9. Gentile signora,
    la ringrazio per la correzione. Il percorso della conoscenza è irto di errori. Io ho provveduto a correggere il mio - che era sfuggito anche a un illustre scienziato politico come il professor Campi - ma ne lascio traccia a futura memoria. Lei stessa, comunque, riconosce che c'è una sostanziale differenza tra confondere due persone che non hanno neanche fatto a tempo a conoscersi e sbagliare una linea genealogica.

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  10. Peraltro l'hanno tolto dall'archivio!

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