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In ricordo del professor Giacinto Auriti nel decennale della sua scomparsa


Oggi 11 agosto 2016 ricorre il decimo anniversario della scomparsa del professore Giacinto Auriti, giurista, fondatore della cosiddetta scuola del diritto di Teramo e co-fondatore della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo, saggista, e politico italiano.
Nel corso della sua carriera accademica, ha insegnato diritto internazionale, diritto privato comparato, teoria generale del diritto; è stato inoltre autore di importanti testi di diritto della navigazione.
Nell'ultimo periodo della sua vita, il professore Auriti sostenne che l’emissione di moneta senza riserve e titoli di stato a garanzia per la realizzazione di opere pubbliche non creerebbe inflazione in quanto corrisposto da un eguale aumento della ricchezza reale, e che le banche centrali ricaverebbero profitti indebiti dal signoraggio sulla carta moneta, dando origine, in questo modo, al debito pubblico.
In qualità di segretario generale del Sindacato Anti Usura, condusse una serie di clamorose iniziative come per esempio la richiesta fatta al Tribunale di Roma di dichiarare la moneta, all’atto dell’emissione, di proprietà dei cittadini italiani, ed illegittimo l’attuale sistema dell’emissione monetaria, che trasforma la Banca Centrale da ente gestore ad ente proprietario dei valori monetari.

 In seguito due progetti di legge, il n 1282 dell’undici gennaio 1995, presentato dal senatore Luigi Natali ed il n 1889 dell’ undici febbraio del 1997 dal senatore Antonino Monteleone, entrambi di Alleanza Nazionale.Entrambe le proposte di legge, ripropongo le tesi monetariste del professore Auriti, anche se il Senato non le discuterà mai.
Nella sua Guardiagrele, il professore Auriti emise il Simec, (Simbolo Econometrico di Valore Indotto) una autentica moneta di popolo, in quanto di esclusiva proprietà del portatore come era stampato sui biglietti.  Una moneta che rivitalizzò il commercio del piccolo paese, come riportò anche la stampa locale, incuriosita da tale avvenimento.
Chiaro ed evidente era l'obiettivo di dimostrare il valore indotto della moneta, verificando come i cittadini possano per convenzione creare il valore della moneta senza interventi alcuni né dello Stato né tanto meno del sistema bancario.

In seguito ad un intervento della Guardia di Finanza, vennero confiscati i Simec in circolazione, e nonostante la successiva revoca del sequestro l’esperimento, che ha messo alla prova le teorie di Auriti, fu interrotto, e lo stesso professore fu comunque condannato a 4 mesi per raccolta abusiva del risparmio.
Nel 2001 il Sindacato Anti Usura, promuove un disegno di legge di iniziativa popolare denominato Accettazione dell’Euro: reddito di cittadinanza proprietà del portatore, che non riesce a raccogliere le firme necessarie e sufficienti.
Nel 2004, Giacinto Auriti, si candida, come indipendente alle elezioni del Parlamento Europeo nella lista “ Alternativa Sociale, cartello elettorale composto dai movimenti Libertà d’azione di Alessandra Mussolini, Fronte Sociale Nazionale di Adriano Tilgher e il movimento Forza Nuova del segretario nazionale Fiore.
Le teorie di Auriti, definito da molti come autentico discepolo di Pound, sono state fatte proprie da Forza Nuova e anche dal sindacato Ugl, nei cui programmi si trova per esempio la proposta del reddito di cittadinanza e del credito sociale, mentre sono state ignorate del tutto dal mondo accademico, essendo in contrasto, in maniera insanabile, con l’Economia Monetaria che si insegna nelle università di tutto il mondo, a tali teorie sono largamente diffuse attraverso internet, ed hanno trovato anche il sostegno, al momento solo teorico del comico genovese Beppe Grillo, leader indiscusso del Movimento Cinque Stelle.

Tra i tanti ricordi del professor Giacinto Auriti, pubblicati in rete e sui principali social network ho voluto pubblicare quello di Marco Gladi, nostro antico lettore, già segretario regionale marchigiano di Forza Nuova 
Ricordo che pubblichiamo volentieri, per intero.

Se quel salotto potesse parlare....
di Marco Gladi

Ricordo ancora le lunghe chiacchierate con il professor Auriti quando passava a Falconara Marittima e si fermava a dormire da me, in quella villa di Via Marche che ha avuto molti ospiti d'eccezione come, appunto, il professore.
Giacinto era un uomo affascinante con una straordinaria dote oratoria. La semplicità con la quale spiegava l'economia facendola comprendere a chiunque era molto più di una semplice lezione universitaria. Auriti aveva la capacità di spezzare le catene culturali che rendono gli esseri umani schiavi di questo sistema trasformandoli in uomini liberi.
Conoscerlo e diventare suo 'allievo' è stata una grande fortuna, aver toccato con mano il Simec e sposare la teoria della Proprietà Popolare della Moneta e la Sovranità Monetaria è stato un grande dono.
Al funerale, celebratosi a Guardiagrele nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, ebbi l'onore di 'chiamare il Presente'.
Oggi, come dieci anni fa,
Camerata GIACINTO AURITI: PRESENTE!

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